Lisbona

Lisbona

Lisbona: città triste e allegra

Viaggio a piedi.

Diponibile su richiesta per gruppi precostituiti

La Mouraria – Lisbona – Foto di Sonia Cipriani

Quando si pensa a un trekking urbano si pensa alla parte storico-artistica, quella riportata prevalentemente nelle guide turistiche. Il trekking urbano è quindi nel nostro immaginario un percorso a piedi in città che unisce punti di interesse storico-artistico.

Questo viaggio è qualcosa di molto diverso. Si tratta di 4 giornate di escursione, dove il percorso si sviluppa ogni giorno su un tema specifico.

Letture, film, ricerche a tutto tondo sono state lo spunto per un insieme di sensazioni che Lisbona suscita, per la sua storia e per come è oggi. La sensazione più forte che porto con me da questa ricerca è di una terra con i piedi in Europa e lo sguardo rivolto all’Oceano. Dalle sensazioni, emozioni, comprensione di questa ricerca sono nati queste 4 giornate e temi:

#1 La riqualificazione portuale

Come tutte le città portuali anche Lisbona ha subito, a partire dalla seconda metà del 1800, il decadimento dell’area portuale. Nella seconda metà del 1900 ogni città portuale ha cominciato a pensare a un processo di riqualificazione che a Lisbona è coinciso con l’EXPO del 1998. Lo scopo fu quello di riqualificare l’area, e ricongiungere il territorio interno all’area rivierasca. Attraverseremo l’area per respirare a tutto tondo il progetto e il suo esito.

#2 I quartieri popolari del centro

Lisbona ha nel suo cuore quartieri dove la socialità è ancora quella autentica di un tempo. Altri, più appetibili dal punto di vista turistico, sono attualmente in piena gentrificazione. L’emotività che restituiscono questi luoghi è diversa, a volte sembra quasi di camminare in un interno dove i tetti si toccano lasciando solo alcuni lembi di cielo. Questi luoghi, sopravvissuti al terremoto del 1755, ci raccontano la città di un tempo, senza troppa nostalgia. Qui è nata Lisbona!

#3 Verso l’oceano

Il Portogallo e Lisbona sembrano sempre un po’ ai margini del nostro immaginario di europei. Non solo perché si tratta di un paese meno ricco. Lo sguardo della città, dei suoi abitanti, è emotivamente rivolto all’Oceano. Partiamo dal centro e sguardo rivolto all’oceano raggiungeremo il quartiere di Belem.

#4 La via dell’acqua e della rivoluzione

Lisbona, affacciata su un fiume che qui forma una foce dalle dimensioni ragguardevoli, ha paradossalmente sempre sofferto della scarsità di acqua. Nel 1500, quando si coprivano d’oro le facciate di marmo, a Lisbona l’acqua mancava. L’acquedotto di Lisbona è monumento nazionale, distribuisce ancora oggi l’acqua per caduta in buona parte della città. Lungo il suo percorso si incontrano opifici tessili e i quartieri della Lisbona bene. Subito dopo si incontra il Bairro Alto, quartiere oggi simbolo della movida, ma un tempo sede dei media e di Rádio Renascença l’emittente dalla quale fu trasmessa Grândola vila morena, segnale che diede inizio alla Rivoluzione dei Garofani del 25 aprile del 1974.

Il Fado

C’è in portoghese una parola, che ho scoperto ascoltando il Fado: maresia. In italiano ci vuole una frase intera per spiegarlo. Normamente viene tradotto con “aria salmastra”. Maresia è l’acqua salata che dalla cima delle onde viene nebulizzata e si disperde nell’aria durante le giornate di tempesta.

Il Fado lusitano è una delle mie grandi passioni, ve lo racconterò e vi porterò a ascoltarlo se vorrete.

Il brano in cui è citata la parola “maresia” è “Maria Lisboa”.

Attualmente non c’è una data in programma per questo viaggio.

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